
La parodontite è una infezione batterica molto particolare e ha la caratteristica di essere cronica, ossia una volta instaurata se non viene trattata radicalmente può essere attenuata ma non risolta; perdi più una volta instaurata anche una perfetta igiene orale non può essere risolutiva, in quanto questa infezione si localizza "sotto" le gengive e anche il più bravo pulitore non può giungere in queste zone. Inoltre non può essere sconfitta con gli antibiotici ed è nel 90% dei casi generalizzata (anche se si può localizzare di più in alcune zone) e per questo motivo va trattato tutto l'ambiente orale.
La parodontite è anche correlata in maniera importante ad altre patologie come ictus, patologie cardiovascolari, diabete, infertilità, osteoporosi,problematiche in gravidanze, etc per le quali si configura come fattore di rischio. L'approccio "convenzionale" al trattamento della parodontite prevede una fase di trattamento non chirurgico (curettage) e successivamente spesso una fase chirurgica che serve in quanto normalmente i trattamenti vengono eseguiti ad occhio nudo e quindi è necessario aprire le gengive per vedere e rimuovere il tartaro residuo che non si è riusciti a rimuovere col curettage
Non solo gengive e denti…
Finora abbiamo discusso di come la parodontite possa causare perfino la perdita precoce degli elementi dentari anche sani.
Ma i problemi, purtroppo, non finiscono qua!
Infatti è sempre più confermata dalla ricerca l’associazione stretta tra la presenza di malattia parodontale avanzata e quella di altre importanti condizioni patologiche del corpo, di cui appunto la parodontite diventa un fattore di rischio. Sebbene possa essere una notizia abbastanza scioccante, non è così difficile da immaginare se ci si ragiona a fondo. Fin quando una bocca è sana i batteri rimangono limitati al cavo orale, tenuti sotto controllo dalle manovre di pulizia domiciliare e dal sistema immunitario. Ma quando è in atto una parodontite, i batteri della bocca sono molto piu' numerosi e piu' cattivi, causano sanguinamento della gengiva e, da qui, possono facilmente introdursi nel circolo sanguigno e generare problemi in altri distretti del nostro corpo! L'altra spiegazione ritenuta possibile e' quella di un passaggio dell'infiammazione stessa dalla bocca ad altre zone detta anche "infiammazione a distanza".
Va chiarito che, sebbene la ricerca sia molto concentrata su questi argomenti, non e' ancora accertata una inequivocabile relazione di causa-effetto tra la parodontite e le patologie ad essa correlate. Soffrire di una parodontite non e' considerato, ad oggi, un motivo sufficiente per sviluppare altre patologie, ma un fattore di aumentato rischio di ammalarsi.
Andiamo ora a descrivere le varie correlazioni evidenziate nel corso degli ultimi anni.
Patologie cardiovascolari
I batteri parodontali non rimangono confinati all'interno della bocca bensì possono entrare in circolo e contribuire alla formazione di placche aterosclerotiche, cause principali di infarto del miocardio e ictus ischemico. Inoltre la notevole infiammazione locale che si sviluppa in un soggetto con parodontite può indurre anche danni vascolari a distanza. Non meno importante risulta essere il trofismo, ossia la capacità di localizzazione, che i batteri parodontali hanno verso protesi vascolari e pace maker. In particolare un batterio, chiamato Porphiromonas Gingivalis, ha una forte capacità di legame ai vasi cardiaci. La presenza del Porphyromonas gingivalis e di altri batteri nelle gengive e' facilmente evidenziabile grazie ad un semplice test microbiologico.
L’associazione con queste patologie è anche inversa: i soggetti cardiopatici sviluppano con maggiore frequenza la parodontite.
Diabete
E' noto che i soggetti diabetici presentano alcuni problemi al sistema immunitario che portano alla comparsa di infezioni gravi e persistenti. Non manca tra queste la parodontite che nei soggetti diabetici è particolarmente frequente e di grado severo rispetto ai non diabetici. Inoltre i batteri implicati nella parodontite contribuiscono nel tempo alla insulino-resistenza e ciò rende più difficoltosa la gestione del diabete; viene quindi ipotizzato che una corretta ed efficace terapia parodontale possa portare ad un miglior controllo dei livelli glicemici e quindi ad un miglior controllo del diabete stesso.
Complicanze della sfera sessuale, in gravidanza e post-natali
Varie ricerche ipotizzano la correlazione tra la presenza di malattia parodontale in gravidanza ed il rischio di parto prematuro e/o di basso peso del neonato e la presenza di problemi neurologici o comportamentali del neonato. Risulta quindi utile controllare lo stato di salute delle donne in età fertile, con l'obiettivo di prevenire e trattare la malattia parodontale per ridurre gli effetti negativi delle infezioni orali sul decorso della gravidanza. Inoltre va considerato come le variazioni ormonali tipiche della gravidanza possano indurre un peggioramento della salute delle gengive, con notevoli difficoltà terapeutiche.
Un recente studio condotto in Australia ha inoltre messo in relazione l'infertilità femminile con i batteri della malattia parodontale, affermando che la parodontite e' un fattore di rischio per l'infertilita' almeno quanto lo e' l’obesita'.
Anche i maschi purtroppo sono stati studiati: sono emersi collegamenti con l’impotenza e la comparsa di problemi alla prostata. La causa sembra essere l’infiammazione prolungata della bocca che può danneggiare i vasi sanguigni che portano all’erezione.
Osteoporosi
La vitamina D gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento del tessuto osseo. La sua carenza costituisce un fattore di rischio per la comparsa dell’osteoporosi e questa malattia ha delle ripercussioni anche sulle ossa mascellari, le quali, demineralizzandosi, favoriscono l’insorgenza della parodontite e ne rendono più grave il decorso. Risulta oggi possibile, con un semplice test genetico, valutare l'eventuale alterazione del recettore per la vitamina D permettendo di effettuare con largo anticipo una diagnosi di predisposizione per l'osteoporosi e di conseguenza anche per la parodontite. In tal modo si potranno mettere in atto tutte le misure idonee per prevenire o rendere meno aggressive le due patologie che risultano quindi fortemente correlate.
Cancro
Uno studio pubblicato nel 2008 sulla prestigiosa rivista LANCET Oncology su oltre 48000 persone ha mostrato dei risultati preoccupanti. I ricercatori hanno infatti scoperto che gli uomini affetti da parodontite avevano il 49% di probabilità in più di sviluppare il cancro del rene, il 54% di probabilità in più di sviluppare il cancro al pancreas e il 30% di probabilità in più di sviluppare i tumori del sangue. Sebbene questi risultati siano scioccanti, è importante ricordare come vadano soggetti ad ulteriori approfondimenti.
Altre Correlazioni
Altre gravi patologie come le polmoniti, l'obesita e l'alzhaimer sono sotto osservazione per le possibili correlazioni con la parodontite. E' ormai scontato come lo stato infiammatorio cronico dovuto alla parodontite, così come la presenza di batteri, non faccia bene all'organismo. Questi dati fanno quindi emergere l'importanza che riveste una corretta diagnosi e terapia della parodontite. Infatti, oltre alle severe alterazioni estetiche e funzionali che la malattia causa a livello della bocca, non sono da sottovalutare le implicazioni che essa ha con la salute e il benessere dell'intero organismo.
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