Vantaggi del laser nella cura della parodontite
L’utilizzo del laser nella cura della piorrea ha una serie di compravati vantaggi, documentati da numerosi articoli di ricerca, anche se la comunità scientifica è tutt’oggi molto scettica nel suo utilizzo.
Sono anche presenti numerosi protocolli, che utilizza vari tipi di laser, diversi approcci o parametri nonché altre variabili come i prodotti attivanti. I vantaggi più significativi ed importanti nel trattamento della parodontite legati all’utilizzo del laser nella seconda fase terapeutica rispetto all’intervento chirurgici sono i seguenti:
- Possibile assenza di anestesia
- Decontaminazione profonda
- Biostimolazione dei tessuti, che migliora e velocizza i processi di guarigione
- Riduzione del rischio di recessioni gengivali
- Assenza di suture
- Recupero più veloce e meno fastidioso
- Eliminazione dei tessuti necrotici risparmiando le gengive sane
- Assenza di sanguinamento
- Minima invasività
Tipi di laser per curare la piorrea
La luce LASER, acronimo di Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation (Amplificazione delle Luce tramite Emissione stimolata di Radiazioni) ha la caratteristica di essere monocromatica, coerente e unidirezionale.
La caratteristica principale che differenzia e definisce i tipi di laser è la lunghezza d’onda.
Questo parametro va a collegarsi alla’affinità che la luce LASER emessa ha con i tessuti biologici come osso, acqua, sangue etc..
I laser ad erbio ad esempio, con una lunghezza d’onda di 2940 nm, possono lavorare sull’osso e si utilizzano ad esempio come supporto alle terapie chirurgiche parodontali per rimodellare l’osso, oppure per curare le carie evitando il fastidioso trapano.
Invece i laser con lo spettro vicino all’infrarosso come i diodi 810 e 980 o il neodimio yag, da 1064, hanno affinità per il sangue e sono utilizzati efficacemente nelle terapie parodontali non chirurgiche. Le potenze utilizzate sono molto basse, circa 1-2 Watt, e sono quindi sicuri e privi di effetti collaterali e controindicazioni se utilizzati correttamente da mani esperte.
I Laser a diodi sono basati sull’utilizzo di transistor per la creazione elettronica della luce emessa, emettono in modalità continua ma non hanno la capacità di raggiungere elevate potenze di picco (energia emessa).
Hanno un costo accessibile e sono ormai molto diffusi e studiati.
I laser a diodi hanno una buona efficacia ma ancora meglio, in ambito parodontale, sono i laser a nd:yag o neodimio.
Questi laser, più raffinati e “allo stato solido” ossia con un cristallo che viene eccitato per emettere la luce, hanno una lunghezza d’onda di 1064 nm e soprattutto sono LASER pulsati. Ossia hanno la capacità di emettere la loro energia in durate piccolissime (microsecondi). Questo fenomeno permette di avere una potenza media di emissione molto bassa ma una potenza di picco elevatissima. I vantaggi sono molti, come minor dolore durante le sedute e migliore efficacia verso i batteri profondi.
Questi laser, che vengono veicolati con delle fibre ottiche all’interno della bocca, vengono passati una o più volte all’interno delle tasche infette e le sedute vanno ripetute ogni 3-10 giorni creando dei cicli diversi a seconda dei protocolli utilizzati.
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