Infatti parlando coi 2000 pazienti che abbiamo trattato nel corso di ormai 10 anni di attività, abbiamo sentito delle storie veramente assurde. Partiamo da chi, misteriosamente, ad un certo punto iniziano a muoversi i denti, a chi ad esempio che diceva che la mamma ce l'aveva e quindi, essendo secondo lui una patologia genetica era destinato inevitabilmente a perdere i denti. Oppure chi è andato dal dentista che gli ha detto che questa patologia non è curabile o gli ha proposto ad esempio serie di chirurgie o anche, con una pacca sulla spalla, gli ha detto semplicemente che era destinato a perdere i denti. Una nuova situazione che sta capitando sempre più frequentemente è quella in cui ai pazienti, che sono andati sempre regolarmente dal proprio dentista ed eseguono le procedure di pulizia professionale, ad un certo viene comunicato che sono affetti da parodontite e bisogna agire quanto più velocemente possibile. Ovviamente il paziente si preoccupa in quanto dice: “ma finora tutte le visite che ho fatto? cosa è successo? perché solo ora mi trova questo problema?”. In questa sera di video andremo ad analizzare assieme che cosa è la parodontite, quali sono i sintomi e quali le sue terapie in modo da avere un quadro quanto più completo ed esaustivo possibile, al fine di comprendere a pieno questa patologia. Grazie…e al prossimo video!
In questo video andremo a conoscere esattamente che cos'è la parodontite o piorrea.
Questa è una infezione batterica dei tessuti di supporto del dente. Il dente stesso è composto da una corona - la parte che si vede - e da una radice, che all'interno dell'osso.
Il parodonto è ciò che c’è attorno ed è composto dall’osso in cui il dente inserito e che lo sostiene, le gengive che coprono tutto il resto ed il legamento parodontale, ossia un piccolo sistema di fibre che vanno a collegare la radice del dente all'osso stesso.
Questa patologia come ho detto è una infezione batterica che è veramente molto particolare fra le varie infezioni che possono colpire nostro corpo perché è causata da più di 600 tipologie di batteri. Ciò è molto importante perchè per questo motivo, data la grande diversità di batteri, non si può trattare come si curano tutte le altre infezioni del corpo, cioè con gli antibiotici.
In primis infatti non esiste un antibiotico capace di uccidere così tante tipologie di batteri. Il secondo motivo è che, anche se ci fosse questo “super antibiotico”, non arriverebbe a tutte le zone in cui si nascondono i batteri in quanto la bocca è veramente poco irrorata rispetto alle altre zone per cui anche l'antibiotico non arriverebbe in concentrazione sufficiente a uccidere tutti questi batteri.
Oltre a questa caratteristica sono altre due le caratteristiche importanti di questa patologia che la rendono un pochino particolare. La prima è la sito-specificità che vuol dire che colpisce la bocca in generale ma ogni zona o parte di dente può essere colpita con gravità differente. Ed infine è cronica, ossia se non li cura in modo corretto tenderà a proseguire con un unico obiettivo: farci cascare tutti i denti!
Nel prossimo video analizzeremo come si passa da uno stato di salute parodontale ad uno stato di parodontite avanzata. Grazie e al prossimo video!
Benvenuti di nuovo dal dottor Simone stori di Microdent! In questo video andremo a capire come una bocca passa da uno stato di salute parodontale ad uno stato di malattia.
Un parodonto sano è composto dalla presenza di tutti i denti che si espongono solo fino alla corona e quindi non si vedono la radici, le gengive sono rosa corallo ed ovviamente non sono gonfie né sanguinano e non ci sono altri sintomi.
Cosa dobbiamo fare per mantenere questo stato di salute? Per prima cosa dobbiamo ovviamente lavarci molto bene i denti a casa e in quest’ambito in vostro igienista o dentista può essere veramente d'aiuto per insegnarti le tecniche e gli strumenti ideali per tenere sotto controllo l’arrivo di nuovi batteri. Poi ovviamente bisogna andare periodicamente a fare le corrette manovre di prevenzione professionale dal dentista o igienista che sono i controlli e le pulizie professionali. Ogni quanto vanne fatte dipende da numerosi fattori ma diciamo che ormai il minimo sindacale è diventato due volte all'anno.
Infine è molto importante per far sì che la nostra bocca rimanga in salute avere un sistema immunitario, che il nostro primo sistema di protezione, efficace ed efficiente per aiutarci a combattere l’arrivo dei batteri.
Quando uno o più di questi metodi di protezione viene meno i batteri iniziano ad accumularsi sempre di più quindi e la placca che si inizia a formare appena finito di mangiare, inizia a diventare sempre di più.
La placca contiene batteri e dopo tanti giorni che non viene rimossa diventa tartaro che è la sostanza dura gialla e poi sempre più scura che non usciamo più rimuovere da soli.
Ad un certo punto iniziano a comparire i primi segni che qualcosa non va e questo stadio si chiama gengivite. Se la prendiamo in tempo possiamo tornare velocemente ad una totale salute dei tessuti parodontali e la gengivite si caratterizza per uno dei segni classici che purtroppo è il più sottovalutato di questa patologia cioè il sanguinamento gengivale ed gonfiore.
Ti faccio una domanda. Facciamo caso che al mattino ci svegliamo, stiamo bene, andiamo in bagno davanti allo specchio e iniziamo a vedere i nostri occhi che iniziano da colare sangue… preoccupante vero? Assolutamente preoccupante, tanto che anche senza dolore chiamereste immediatamente il 118 e andreste in ospedale. Allora perché se da qualunque parte del nostro corpo iniziamo a sanguinare ci preoccupiamo e ci prendiamo cura di questo problema e invece quando sanguinano le gengive è tutto considerato normale?
Nella maggior parte dei casi sono problemi molto leggeri ma il sanguinamento gengivale è sempre sintomo che qualcosa che non va.
La gengivite può essere trattata in modo rapido e molto semplice, tanto che solitamente basta andare a fare una buona pulizia professionale.
Quando abbiamo lo stato di salute le gengive nella zona del colletto si vanno ad attaccare in maniera molto stretta al dente creare un sigillo, una guarnizione, che impedisce ai batteri di entrare e la sonda parodontale, uno strumento che impareremo a conoscere bene, non può mai scendere per più di 3 mm.
Ma ad un certo punto i batteri distruggono questo sigillo ed entrano all'interno del solco sottogengivale e quando entrano iniziano a fare un po' quello che vogliono!
Iniziano ad accumularsi, a riprodursi, e a costruire dei “condomini” o “bunker” che è tartaro.
In questo stadio innanzitutto non possiamo più fare niente noi da casa perché lì sotto non riusciamo ad agire. Quello che ci può aiutare è il sistema immunitario che ovviamente combatte e tiene sotto controllo i battenti fin quando può.
Quando diventano troppi o troppo aggressivi il sistema immunitario alza bandiera bianca e inizia la sua “ritirata” in cui è lui che attiva dei meccanismi per si iniziano a riassorbire i tessuti più importanti che sono l’osso ed il legamento parodontale.
Piano piano, spesso senza sintomi, questa infiammazione diventa sempre più profonda e l’osso scende facendo comparire nuovi sintomi.
A esempio la gengiva che si ritrae ed i denti diventano più sensibili, compare l'alitosi causata nel 90% dei casi da problemi della bocca, fino a quando i denti che iniziano a muoversi e abbiamo anche pazienti che arrivano col dente in mano e sono veramente arrabbiati in quanto se lo sono trovati in bocca senza nessun tipo di dolore.
Questo è quello che indicativamente accade nella vostra bocca se ovviamente non andiamo a trattare la patologia. Infatti se non ne prendiamo carico siamo destinati alla perdita inesorabile dei denti. Nel prossimo video andremo ad analizzare i sintomi principali di questa patologia cioè come ce ne possiamo accorgere sia a casa che dal dentista.
In questo video andremo ad analizzare quali sono i sintomi della parodontite, infezione nota anche come piorrea che abbiamo imparato a conoscere nel corso dei video precedenti.
Andremo a vedere in sintomi in ordine diciamo di importanza e di momento di comparizione.
Quali sono quindi i sintomi della patologia?
Il primo sintomo come abbiamo detto prima è il sanguinamento gengivale che non dobbiamo mai sottovalutare perché è sempre segno che qualcosa che non va.
Spesso insieme al sanguinamento inizia a comparire il gonfiore, altro classico segno di infiammazione come ad esempio anche il rossore.
Un altro segno sono le recessioni gengivali ossia quando la gengiva si ritrae o “scappa” dal bordo del dente mettendo in mostra le radici. In questo caso oltre avere dei danni soprattutto estetici che possono dare fastidio a chi ovviamente è abituato ad un sorriso perfetto, possono portare anche a un altro sintomo che è la sensibilità al caldo al freddo.
La sensibilità avviene perché si va a scoprire la radice del dente al quale manca la copertura che si chiama smalto e lo rende molto più sensibili agli stimoli termici.
La recessione gengivale però non è sempre segno inequivocabile di patologia parodontale perché questa a volte può essere dovuta ad esempio ad uno spazzolamento errato oppure alla comparsa di abrasioni che sono lesioni del dente e la gengiva segue il nuovo bordo. Oppure per via magari dell'apparecchio ortodontico che si è portato da giovani per espandere i denti, questi si sono spostati nell'osso e la gengiva magari è scesa. Infine una situazione molto frequente, soprattutto ai denti davanti sotto e sopra, è la gengiva che scende perché c'è un muscoletto che si chiama frenulo che va a tirare in maniera progressiva le gengive facendole piano piano calare.
Dopo le recessioni un altro sintomo diciamo molto fastidioso è la comparsa dell’ alito cattivo o alitosi, suo termine tecnico. Pensate che solo nel 10% dei casi è dovuta a delle problematiche gastrointestinali mentre nel 90% da problematiche della bocca, prima fra tutte la parodontite.
Chi causa effettivamente l'alito cattivo sono i batteri che producono col loro metabolismo delle molecole che si chiamano VSC ossia Molecole Volatili Sulfuree che hanno dei nomi assurdi e poco carini come putrescina, cadaverina o altri. Queste molecole sono responsabili dell’alito cattivo. L’alitosi è anche un'importante sintomo sociale.
Ma uno dei segni che è inequivocabile di parodontite è la presenza della mobilità del dente.
La mobilità è legata al fatto che questa infiammazione parodontale è scesa sempre di più fino a quando, ad un certo punto, non supporta più il dente che inizia quindi a muoversi.
Se vi accorgete ad un certo punto che i denti iniziano a spostarsi o a cambiare posizione vuol dire che sicuramente c'è qualcosa che non va e che va valutata da un professionista.
Ovviamente non vi consiglio l’autodiagnosi ma se avete questi sintomi chi veramente può togliervi ogni il dubbio è vostro dentista ancora meglio se specializzato o esperto in questo problema con uno strumento molto semplice ed indolore che si chiama sonda parodontale. E’ un piccolo strumento millimetrato da inserire nello spazio tra il dente la gengiva e si va a valutare quanto scende e quindi quant'è profonda questa tasca, che si viene a creare se supera i 3 mm, che come ti ho detto in precedenza è lo stato di normalità.
In caso di profondità maggiore vuol dire che la parodontite è già iniziata e che magari ha già iniziato a corrodere un pochino di osso. Questa è solo una valutazione clinica fondamentale che va poi supportata da altre indagini che andremo a vedere nel prossimo video.
Un saluto dal dr.Simone Stori di Microdent, centri specializzati nella cura della parodontite.
Nei video che ho fatto finora e che spero abbiate visto, abbiamo analizzato la patologia ed i suoi sintomi.
In questo video andremo a capire come effettivamente viene diagnosticata in modo professionale. Vi ricordo che una diagnosi è a cura del vostro medico dentista o ancora meglio di un parodontologo che è un esperto in questo problema. Non basta infatti farsela da soli o leggere sui referti delle panoramiche che ci sono segni di parodontite. In questo video andremo a capire come effettivamente viene diagnosticata in modo professionale. Vi ricordo che una diagnosi è a cura del vostro medico dentista o ancora meglio di un parodontologo che è un esperto in questo problema. Non basta infatti farsela da soli o leggere sui referti delle panoramiche che ci sono segni di parodontite.Quando andate dal vostro dentista la diagnosi viene eseguita tramite vari strumenti. La più importante ovviamente è una valutazione clinica, cioè di cosa effettivamente sta accadendo in bocca analizzando tutti i tessuti della bocca e mucose per cercare anche eventuali lesioni dei tessuti che possono portare anche a cose brutte come cancro o altre patologie.
Successivamente si va in profondità guardando denti e gengive utilizzando uno strumento che si chiama sonda parodontale che, come abbiamo detto più volte, è una specie di penna millimetrata che viene inserita nello spazio tra gengiva valutando la profondità e la comparsa di sanguinamento oppure anche di pus. Anche questo strumento va inserito in tutta la bocca in modo sistematico scrivendo una cartella o sondaggio parodontale che diventa una specie di “mappatura” della vostra bocca per capire lo stato dell'arte della situazione gengivale.
Vengono segnati 6 valori di tasca per dente, se sanguina, se esce pus, se il dente si muove, quanto si muove, se la gengiva è scesa, quanto è scesa e quindi fondamentalmente tutte le informazioni che ci servono.
Questo esame viene affiancato da un esame radiologico. La panoramica è un esame di screening che può essere molto utile come primo esame per avere un rapido punto della situazione ma un parodontologo ha bisogno di quello che si chiama “status radiologico”, ossia un insieme di 16 piccole lastrine che solitamente nelle strutture più moderne sono di tipo digitale – con una bassissima una dose di radiazioni - che permettono di valutare quindi l’osso, i denti, se ci sono dei “granulomi”, delle carie e andiamo anche a valutare il potenziale di rigenerazione e guarigione.
Oppure se un dente ha perso osso fino alla sua “punta” è purtroppo destinato ad essere perso. Successivamente si può andare approfondire un po' di più la diagnosi, come facciamo sempre nei centri Microdent, andando ad analizzare i due punti ed i due protagonisti del problema della patologia parodontale che abbiamo detto essere i batteri ed il sistema immunitario.
Infatti quando c'è un disequilibrio fra queste due fattori, ossia i batteri sono troppi rispetto alle nostre capacità di difesa la patologia diventa attiva. Ebbene è possibile valutarli con due esami di laboratorio di biologia molecolare che sono indolori e molto semplici da eseguire.
Il primo esame è quello genetico dove andiamo a valutare se nel DNA ci sono delle alterazioni più o meno significative di alcune molecole (citochine) che vanno a essere implicate nell'infiammazione. Se sono alterate in un certo modo possono far sì che questa infiammazione diventi molto più rapida e più importante ed è proprio qua che si va a nascondere la famosa diceria della “genetica”. La predisposizione è l’unica cosa che è genetica.
Ossia si può avere ereditato dai propri genitori alcune alterazioni ma la conditio sine qua non per cui ci sia patologia attiva è la presenza dei batteri.
Abbiamo detto più volte che la piorrea è una infezione batterica e per valutare questo andiamo a fare un esame microbiologico, che si fa inserendo alcuni coni di carta all'interno di qualche tasca, le più significative della vostra bocca, e li si manda ad un laboratorio che vi potrà dire nome, cognome e quantità dei batteri presenti nella vostra bocca.
Questo esame è fondamentale nel nostro modo di lavorare perché diventa il fulcro della terapia perchè l'obiettivo della nostra terapia diventa di abbattere la carica batterica portandola al di sotto del livello in cui il sistema immunitario può tenerla sotto controllo.
Vi ricordo, e non mi stancherò mai di dirlo, che la parodontite è un'infezione e quindi se non ci sono batteri - non è importante che ci siamo proprio ma devono essere sotto il livello gestito dall’immunità - la patologia diventa stazionaria e ci si può considere curati e guariti dalla infezione.
Nel prossimo video andremo a vedere come può essere trattata la patologia ma è importante dire che prima di fare qualunque cosa non basta vedere una lastra per dire di avere la patologia!
Bisogna infatti raccogliere tutti gli elementi che analizzano in modo profondo e sotto diversi punti di vista la patologia come il sondaggio o cartella parodontale logico e magari le analisi microbiologiche e genetiche. Unendo tutti questi esami avremo un quadro più completo riguardo al nostro problema e faremo una diagnosi che ci permetterà di elaborare un piano di cura ad hoc e personalizzato per la vostra parodontite. Nel prossimo video, come vi ho già accennato, andremo a capire come può essere curata questa patologia.
Bentornato! Sono sempre il dr. Simone Stori di Microdent. In questo video andremo a addentrarci piano piano delle modalità con cui la parodontite può essere trattata o curata.
Partiamo da quella che può essere considerata una non-terapia sotto il mio punto di vista, cioè quella attuata purtroppo ancora molti dentisti. Ossia che non c'è niente da fare e si è destinati a perdere i denti piano piano.In questo caso si vanno a togliere i denti mobili che vengono sostituiti con delle protesi solitamente mobili in cui si vanno ad aggiungere progressivamente i denti estratti fino arrivare alla tanto odiata dentiera.
Un'altra possibilità, di livello un pochino superiore, è quella di dire che comunque la parodontite non si può curare ma comunque si cerca di tenere pulita la bocca quanto più possibile con le pulizie molto frequenti - ogni due, tre o quattro mesi - anche un pochino più profonde come il curettage o levigature radicolari.
In questo caso parliamo di un mantenimento in cui sicuramente la situazione è molto migliorata ma non è una vera e propria terapia!
Ora iniziamo ad entrare ovviamente in una quella che è la grande scuola della parodontologia convenzionale, che è quella che si fa a partire dagli anni ’50-’60.
Le levigature radicolari hanno l'obiettivo di togliere tutto il tartaro che si trova sopra e sotto le gengive. Si chiama anche curettage e può essere anche abbastanza fastidioso. Solitamente si divide la bocca in 4 e si fa un settore alla settimana con l'anestesia. Successivamente dopo questa fase si inizia a rivalutare la bocca e nelle zone che non sono guarite per un motivo o per l'altro sono destinate a sottoporsi ad una o più chirurgie parodontale in cui si vanno fisicamente ad aprire le gengive andando a togliere l'eventuale tartaro che rimasto sotto perché non si è visto durante le fasi precedenti e si va a modellare l’osso e poi si richiude con le suture. Oppure in alcune zone che si chiamano “contenitive” ossia che sono delle “conchette” si può tentare una procedura di rigenerazione per cercare di ricostruire l’osso mancante.
Queste procedure sono quelle che hanno sempre portato dei risultati ma il problema è che a volte possono essere eseguite anche in maniera estremamente precisa da grandi professionisti ma non si ottengono i risultati sperati perché si va a trattare soprattutto il danno e non la causa. Si va a rimuovere il tartaro e si va a trattare il danno creato dall'infezione cioè la perdita di osso cercando o di riempirlo o di rimodellarlo con una forma “di convenienza”.
Però spesso ciò crea alcuni disagi importanti perché la gengiva viene tagliata e si formano le recessioni ed i denti diventano sensibili e spesso poco estetici.
L'altra possibilità che quella che noi in Microdent cerchiamo di portare avanti partendo da un altro concetto di fondo. Innanzitutto andiamo ad analizzare in maniera molto profonda le basi del problema; abbiamo detto che la parodontite è un'infezione causata da che scatena una infiammazione guidata del sistema immunitario. La nostra terapia è basata proprio su questo principio quindi facciamo una diagnosi accurata aggiungendo anche le analisi di laboratorio e creiamo una terapia ad hoc che ha come obiettivo la rimozione dei batteri. Terapia che andremo a spiegare nel prossimo video.
Oppure un'altra cosa che può accadere e cui dobbiamo stare attenti è la sostituzione dei denti mancanti con degli impianti. L’implantologia osteointegrata è sicuramente una grandissima invenzione del nostro secolo. Il problema è quando noi togliamo il dente e “infiliamo” una vite artificiale senza trattare la parodontite bene e così, come i denti si possono ammalare, così si possono infettare anche gli impianti con la comparsa della perimplantite che è veramente molto difficile da trattare.
Questo è stato ovviamente un piccolo quadro di quali sono le opzioni terapeutiche più comuni per trattare questa patologia e ho escluso diciamo quello che è il “fai da te”, la ricerca di rimedi più o meno naturali e più o meno domiciliari per la terapia.
Attenzione non è che voglio sparare a zero su questo di rimedi naturali, ossia tutte quelle manovre e quei prodotti ed integratori che possono aiutare a tenere sotto controllo la salute delle gengive e che sono fondamentali! Ma questi vanno attuati dopo che il vostro dentista o igienista ha rimosso la causa principale ossia il tartaro sopra e sotto le gengive e ha ristabilito un equilibrio. Dopo tutto quello che voi fate a casa è assolutamente fondamentale per far sì che i denti possano rimanere in bocca vita e non la parodontite non torni più!
Nel prossimo video andremo ad analizzare la terapia proposta da Microdent.
In questo video ci andiamo ad addentrare in quella che è la terapia per la parodontite che propone Microdent.
Come accennato nel video precedente la nostra terapia è un pochino differente in quanto non cerchiamo di trattare gli danno, che è quello che purtroppo si fa nella maggior parte dei casi, ma cerchiamo di andare a fondo al processo che causa il problema. Qui e parto da un esempio che spero vi faccia capire in maniera approfondita quella che la nostra terapia.
In questo caso si vanno a togliere i denti mobili che vengono sostituiti con delle protesi solitamente mobili in cui si vanno ad aggiungere progressivamente i denti estratti fino arrivare alla tanto odiata dentiera.
Un'altra possibilità, di livello un pochino superiore, è quella di dire che comunque la parodontite non si può curare ma comunque si cerca di tenere pulita la bocca quanto più possibile con le pulizie molto frequenti - ogni due, tre o quattro mesi - anche un pochino più profonde come il curettage o levigature radicolari.
In questo caso parliamo di un mantenimento in cui sicuramente la situazione è molto migliorata ma non è una vera e propria terapia!
Ora iniziamo ad entrare ovviamente in una quella che è la grande scuola della parodontologia convenzionale, che è quella che si fa a partire dagli anni ’50-’60.
Le levigature radicolari hanno l'obiettivo di togliere tutto il tartaro che si trova sopra e sotto le gengive. Si chiama anche curettage e può essere anche abbastanza fastidioso. Solitamente si divide la bocca in 4 e si fa un settore alla settimana con l'anestesia. Successivamente dopo questa fase si inizia a rivalutare la bocca e nelle zone che non sono guarite per un motivo o per l'altro sono destinate a sottoporsi ad una o più chirurgie parodontale in cui si vanno fisicamente ad aprire le gengive andando a togliere l'eventuale tartaro che rimasto sotto perché non si è visto durante le fasi precedenti e si va a modellare l’osso e poi si richiude con le suture. Oppure in alcune zone che si chiamano “contenitive” ossia che sono delle “conchette” si può tentare una procedura di rigenerazione per cercare di ricostruire l’osso mancante.
Queste procedure sono quelle che hanno sempre portato dei risultati ma il problema è che a volte possono essere eseguite anche in maniera estremamente precisa da grandi professionisti ma non si ottengono i risultati sperati perché si va a trattare soprattutto il danno e non la causa. Si va a rimuovere il tartaro e si va a trattare il danno creato dall'infezione cioè la perdita di osso cercando o di riempirlo o di rimodellarlo con una forma “di convenienza”.
Però spesso ciò crea alcuni disagi importanti perché la gengiva viene tagliata e si formano le recessioni ed i denti diventano sensibili e spesso poco estetici.
L'altra possibilità che quella che noi in Microdent cerchiamo di portare avanti partendo da un altro concetto di fondo. Innanzitutto andiamo ad analizzare in maniera molto profonda le basi del problema; abbiamo detto che la parodontite è un'infezione causata da che scatena una infiammazione guidata del sistema immunitario. La nostra terapia è basata proprio su questo principio quindi facciamo una diagnosi accurata aggiungendo anche le analisi di laboratorio e creiamo una terapia ad hoc che ha come obiettivo la rimozione dei batteri. Terapia che andremo a spiegare nel prossimo video.
Oppure un'altra cosa che può accadere e cui dobbiamo stare attenti è la sostituzione dei denti mancanti con degli impianti. L’implantologia osteointegrata è sicuramente una grandissima invenzione del nostro secolo. Il problema è quando noi togliamo il dente e “infiliamo” una vite artificiale senza trattare la parodontite bene e così, come i denti si possono ammalare, così si possono infettare anche gli impianti con la comparsa della perimplantite che è veramente molto difficile da trattare.
Questo è stato ovviamente un piccolo quadro di quali sono le opzioni terapeutiche più comuni per trattare questa patologia e ho escluso diciamo quello che è il “fai da te”, la ricerca di rimedi più o meno naturali e più o meno domiciliari per la terapia.
Attenzione non è che voglio sparare a zero su questo di rimedi naturali, ossia tutte quelle manovre e quei prodotti ed integratori che possono aiutare a tenere sotto controllo la salute delle gengive e che sono fondamentali! Ma questi vanno attuati dopo che il vostro dentista o igienista ha rimosso la causa principale ossia il tartaro sopra e sotto le gengive e ha ristabilito un equilibrio. Dopo tutto quello che voi fate a casa è assolutamente fondamentale per far sì che i denti possano rimanere in bocca vita e non la parodontite non torni più!
Nel prossimo video andremo ad analizzare la terapia proposta da Microdent.
In questo video ci andiamo ad addentrare in quella che è la terapia per la parodontite che propone Microdent.
Come accennato nel video precedente la nostra terapia è un pochino differente in quanto non cerchiamo di trattare gli danno, che è quello che purtroppo si fa nella maggior parte dei casi, ma cerchiamo di andare a fondo al processo che causa il problema. Qui e parto da un esempio che spero vi faccia capire in maniera approfondita quella che la nostra terapia.
In questo caso si vanno a togliere i denti mobili che vengono sostituiti con delle protesi solitamente mobili in cui si vanno ad aggiungere progressivamente i denti estratti fino arrivare alla tanto odiata dentiera.
Un'altra possibilità, di livello un pochino superiore, è quella di dire che comunque la parodontite non si può curare ma comunque si cerca di tenere pulita la bocca quanto più possibile con le pulizie molto frequenti - ogni due, tre o quattro mesi - anche un pochino più profonde come il curettage o levigature radicolari.
In questo caso parliamo di un mantenimento in cui sicuramente la situazione è molto migliorata ma non è una vera e propria terapia!
Ora iniziamo ad entrare ovviamente in una quella che è la grande scuola della parodontologia convenzionale, che è quella che si fa a partire dagli anni ’50-’60.
Le levigature radicolari hanno l'obiettivo di togliere tutto il tartaro che si trova sopra e sotto le gengive. Si chiama anche curettage e può essere anche abbastanza fastidioso. Solitamente si divide la bocca in 4 e si fa un settore alla settimana con l'anestesia. Successivamente dopo questa fase si inizia a rivalutare la bocca e nelle zone che non sono guarite per un motivo o per l'altro sono destinate a sottoporsi ad una o più chirurgie parodontale in cui si vanno fisicamente ad aprire le gengive andando a togliere l'eventuale tartaro che rimasto sotto perché non si è visto durante le fasi precedenti e si va a modellare l’osso e poi si richiude con le suture. Oppure in alcune zone che si chiamano “contenitive” ossia che sono delle “conchette” si può tentare una procedura di rigenerazione per cercare di ricostruire l’osso mancante.
Queste procedure sono quelle che hanno sempre portato dei risultati ma il problema è che a volte possono essere eseguite anche in maniera estremamente precisa da grandi professionisti ma non si ottengono i risultati sperati perché si va a trattare soprattutto il danno e non la causa. Si va a rimuovere il tartaro e si va a trattare il danno creato dall'infezione cioè la perdita di osso cercando o di riempirlo o di rimodellarlo con una forma “di convenienza”.
Però spesso ciò crea alcuni disagi importanti perché la gengiva viene tagliata e si formano le recessioni ed i denti diventano sensibili e spesso poco estetici.
L'altra possibilità che quella che noi in Microdent cerchiamo di portare avanti partendo da un altro concetto di fondo. Innanzitutto andiamo ad analizzare in maniera molto profonda le basi del problema; abbiamo detto che la parodontite è un'infezione causata da che scatena una infiammazione guidata del sistema immunitario. La nostra terapia è basata proprio su questo principio quindi facciamo una diagnosi accurata aggiungendo anche le analisi di laboratorio e creiamo una terapia ad hoc che ha come obiettivo la rimozione dei batteri. Terapia che andremo a spiegare nel prossimo video.
Oppure un'altra cosa che può accadere e cui dobbiamo stare attenti è la sostituzione dei denti mancanti con degli impianti. L’implantologia osteointegrata è sicuramente una grandissima invenzione del nostro secolo. Il problema è quando noi togliamo il dente e “infiliamo” una vite artificiale senza trattare la parodontite bene e così, come i denti si possono ammalare, così si possono infettare anche gli impianti con la comparsa della perimplantite che è veramente molto difficile da trattare.
Questo è stato ovviamente un piccolo quadro di quali sono le opzioni terapeutiche più comuni per trattare questa patologia e ho escluso diciamo quello che è il “fai da te”, la ricerca di rimedi più o meno naturali e più o meno domiciliari per la terapia.
Attenzione non è che voglio sparare a zero su questo di rimedi naturali, ossia tutte quelle manovre e quei prodotti ed integratori che possono aiutare a tenere sotto controllo la salute delle gengive e che sono fondamentali! Ma questi vanno attuati dopo che il vostro dentista o igienista ha rimosso la causa principale ossia il tartaro sopra e sotto le gengive e ha ristabilito un equilibrio. Dopo tutto quello che voi fate a casa è assolutamente fondamentale per far sì che i denti possano rimanere in bocca vita e non la parodontite non torni più!
Nel prossimo video andremo ad analizzare la terapia proposta da Microdent.
In questo video andremo a conoscere assieme i due strumenti tecnologici utilizzati da Microdent nella terapia della parodontite.
Il primo e forse più importante strumento in assoluto è il microscopio operatorio, che è uno strumento che permette di ingrandire in maniera molto importante – dalle 3 alle 30 volte - la bocca. Utilizzando questo strumento che viene adottato obbligatoriamente da tutti i nostri operatori igienisti e dentisti in tutte le terapie, ci permette nella cura della parodontite di vedere e quindi rimuovere tutto il tartaro sopra e sotto le gengive, che come ho detto prima è il “bunker” dei batteri.
Utilizzare il microscopio ci permette anche di essere meno invasivi e più delicati perché con gli altri strumenti come le “curette” ci si basa sul tatto e se si “sente” si va ad eliminarlo grattando le radici. Col microscopio invece andando a basarci sulla vista, ossia andando a vedere effettivamente dov'è localizzato il tartaro, riusciamo ad essere molto più selettivi e ovviamente molto più completi nella sua rimozione.
Una volta tolto il tartaro, passaggio fondamentale perchè non si guarirebbe se non toglie in modo meccanico tutto il tartaro e la placca, si può iniziare ad utilizzare il LASER. Nei nostri centri utilizziamo il LASER a neodimio, un LASER più efficace in ambito parodontale rispetto ai comuni diodi. Il LASER ci permette in modo praticamente indolore - si sente giusto un pochino di calore – di uccidere i batteri che si nascondono all’interno del dente nei tubuli dentinali e nelle cellule gengivali. In queste zone gli altri strumenti non arrivano ma il LASER che è una luce e viene inserito con una piccola fibra all’interno delle tasche gengivali, proprio per le sue caratteristiche fisiche, arriva a decontaminare efficacemente queste zone.
Ricapitolando ecco cosa andiamo a fare. Per prima cosa si esegue una completa diagnosi, fondamentale per fare una terapia personalizzata, dopodiché andiamo a pulire in maniera accurata tutta la bocca grazie al microscopio e agli strumenti che si chiamano ultrasuoni - ossia quelli che vibrano. Facciamo uno più sedute di pulizia e successivamente arriva il LASER che in varie sedute è in grado di uccidere e abbattere la carica batterica. In seguito andiamo a ripetere l'esame dei batteri per verificare l’effettiva rimozione degli stessi.
Una volta ottenuto ciò migliorano velocemente tutti i principali sintomi ed inizia la chiusura delle tasche che piano piano – servono svariati mesi – tornano a livelli compatibili con la salute.
Riguardo all’osso questo a volte può anche ricrescere un pochino da solo senza “zeppare” le tasche dove ci sono le condizioni. Infatti anche le fratture guariscono da sole a condizione che le parti siano ferme e che non ci siano batteri! Abbiamo molteplici casi di ricrescita ossea, che va valutata però dopo minimo 12-18 mesi.
Una volta completata la terapia non possiamo lasciar perdere tutto dobbiamo aderire ad un programma di mantenimento stretto e ben programmato per mantenere i risultati. Il programma di mantenimento sarà oggetto del prossimo video.
Una cosa importante da sottolineare è come una terapia sebbene molto ben eseguita e dagli ottimi risultati non è definitiva al 100% perché i batteri possono tornare.
Per questo dopo aver risolto il problema dobbiamo tenere sotto controllo in maniera stretta l’eventuale ritorno dei batteri stessi.
Ovviamente le manovre di pulizia a casa devono essere veramente accurate. E a volte servono anche svariati minuti per tenere sotto controllo la propria bocca utilizzando strumenti e prodotti corretti che il vostro dentista o igienista vi consiglierà.
Poi bisognerà anche andare dal vostro dentista periodicamente ed il periodo lo valuteremo in base a numerosi fattori come la guarigione dalla terapia o la predisposizione genetica. Se un paziente è più predisposto – valutato con indagine genetica - dovrà sottoporsi a sedute più frequenti rispetto ad un soggetto meno predisposto. Una volta che le tasche saranno ridotte, la pulizia a casa è ottimale ed i miglioramenti saranno stabili, si potrà poi arrivare a quello che definiamo come “minimo sindacale” ossia di una volta ogni 6 mesi.
Concludendo la sinergia tra una diagnosi completa ed accurata, una terapia dalla verifica oggettiva, una igiene domiciliare impeccabile ed un programma di mantenimento personalizzato, vi permetterà di mantenere i vostri denti e le vostre gengive in salute evitando costose estrazioni e sostituzioni dei denti mancanti.
In tutti i video precedenti ci siamo sempre concentrati sulla bocca e sull'importanza delle gengive sane per la salute della bocca.
Ma una cosa che sta crescendo di interesse negli ultimi anni è il fatto che avere la parodontite può anche portare ad importanti correlazioni con altre patologie del nostro corpo.
Infatti i batteri nella bocca in caso possono trasmettersi attraverso il circolo sanguigno in altri distretti e anche l’infiammazione parodontale può trasmettersi e dare infiammazioni in altri parte del corpo!
Ad esempio il Porphyromonas Gingivalis, detto il “principe della parodontite” si può localizzare a livello cardiaco creando un ispessimento delle arterie aumentando il rischio di sviluppare placche arterosclerotiche, infarti ed anche ictus.Altri fattori possono essere il fumo, che analizzeremo nei dettagli tra poco, lo stress e anche alcune patologie sistemiche come quelle che alterano il sistema immunitario come esempio l’AIDS.
Oppure la parodontite ha un legame bidirezionale col diabete che vuol dire che chi è affetto da parodontite può avere più difficoltà a tenere sotto controllo gli indici glicemici del diabete e chi ha il diabete ha più facilità ad ammalarsi di parodontite.
Un altro legame può essere quello ad esempio con le complicanze della sfera riproduttiva. Ad esempio la parodontite può portare ad una impotenza maschile e anche femminile, ad una maggiore difficoltà a rimanere incinta - paragonabile a quella di essere un grande obeso. Inoltre, sommato a una serie di cambiamenti ormonali che fanno ovviamente anche peggiorare la parodontite durante la gravidanza, l’infezione parodontale è legata parto prematuro o basso peso alla nascita di legame.
Nuovi legati sono quelli coi problemi alla prostata per aumentato livello di PSA nonché correlazioni con polmoni ed altri distretti.
Avere la parodontite può portare ad un incremento fino al 50% superiore del rischio di sviluppare alcuni tumori come quello del pancreas o del rene.
Con questo non mi voglio spaventarvi e dirvi che se avete la parodontite siete destinati ad avere sicuramente tutte queste patologie, assolutamente no, però quello che è importante da sapere è che sicuramente la parodontite può avere un legame con altre patologie quindi non va presa sottogamba. Va quindi trattata in modo corretto per un’ottima salute della vostra bocca che si ripercuote in un sorriso sano e senza problemi di masticazione, ed in un corpo più in salute!
Salve dal dottor Simone Stori di Microdent. In questo video andremo ad analizzare i fattori di rischio della parodontite ed in particolare la sua correlazione col fumo.
Ecco i fattori di rischio principali, come ad esempio la scarsa igiene orale. Ciò perché in generale fa sì che si accumulino più batteri causa appunto del problema.
Altri fattori possono essere il fumo, che analizzeremo nei dettagli tra poco, lo stress e anche alcune patologie sistemiche come quelle che alterano il sistema immunitario come esempio l’AIDS.Oppure anche alcune situazioni, ovviamente non patologiche, come ad esempio la gravidanza e la menopausa in cui abbiamo degli sbalzi ormonali che possono causare un aumento dell'infiammazione e un maggiore rischio di sviluppare la parodontite.
Vediamo ora un meglio in particolare la correlazione col fumo.
Il fumo è un fattore di rischio che può alzare fino a 3.5 volte il rischio parodontite rispetto ad un non fumatore, rischio che che si alza pensate fino a 7 volte in caso di fumo e predisposizione genetica!
Il paziente fumatore ha un maggior rischio di perdere i denti e la risposta alle terapie è più difficile perché abbiamo anche dei danni più importanti come perdita ossea e tasche più profonde.
Ma quali sono le cause che legano il fumo alla parodontite?
In un fumatore la flora batterica è alterata in una forma più aggressiva in quanto si viene a creare una sorta di selezione. Il secondo punto è anche una alterata risposta del sistema immunitario che viene ad essere variato nella sua capacità di risposta in senso negativo. Ciò vuol dire che i batteri possono prendere in maniera più importante il sopravvento e causare più danni.
Anche la nicotina ha un effetto diretto sulla vasocostrizione e ciò vuol dire che un paziente fumatore ha delle gengive che sanguinano pochissimo e viene anche mascherata l'alitosi.
In particolare il sanguinamento è uno dei principali sintomi della parodontite nonché il primo segnale e quindi se un paziente sanguina meno c’è rischio di accorgersi tardi del problema.
Infine il fumo ha anche un'importante correlazione con rischio implantare tanto che alcuni implantologi si rifiutano, correttamente, di inserire impianti in pazienti che sono forti fumatori.
Il forte fumatore è quello che fuma più di un pacchetto al giorno, quindi più di 20 sigarette.
Un fumatore medio va dalle 10 alle 20 mentre possiamo considerare un fumatore equivalente a quasi un non fumatore se le sigarette al giorno sono massimo 5.
Una cosa positiva che si è notata è il come ridurre o rimuovere totalmente il fumo in presenza di parodontite possa portare ad una maggiore capacità di risposta positiva alle terapie.
Oggi voglio rispondere ad una domanda che mi fanno tantissimi pazienti: la piorrea è contagiosa? Per rispondere correttamente a questo quesito cerchiamo di andare ad analizzare che cosa vuol dire contagiosa. Contagiosa significa che si può trasmettere con il bacio o con le effusioni da persona a persona.
Ebbene in questo caso la risposta è sì in quanto è stato verificato, facendo l’esame dei batteri a coniugi, che i profili batterici siano gli stessi.
Altri fattori possono essere il fumo, che analizzeremo nei dettagli tra poco, lo stress e anche alcune patologie sistemiche come quelle che alterano il sistema immunitario come esempio l’AIDS.Ebbene in questo caso la risposta è sì in quanto è stato verificato, facendo l’esame dei batteri a coniugi, che i profili batterici siano gli stessi.
Quindi i batteri si possono trasmettere, ma ciò non è sufficiente per lo sviluppo della patologia! Come abbiamo infatti visto in tutti i video precedenti c'è un altro fattore fondamentale che è il sistema immunitario che se è molto forte riesce a tenere sotto controllo i batteri ed in quel caso non avremo patologia. Quindi quello che si può trasmettere e contagiare sono i batteri però non basta a causare la comparsa di parodontite!
Colgo l'occasione per dire che è importante, qualora uno dei coniugi o un membro della famiglia è affetto da patologia, far controllare gli altri membri dal proprio dentista – noi lo facciamo gratuitamente - perché abbiamo avuto casi di recidiva quindi di ritorno della patologia dopo qualche tempo in vari pazienti trattati in modo corretto perché abbiamo scoperto che c’era una specie di “untore” in famiglia.
Un semplice controllo può quindi evitare che ci siano nuove contaminazioni! Grazie e al prossimo video.
In questo video andremo ad analizzare una importante e diciamo nuova correlazione tra la parodontite e un argomento molto interessante, cioè la nutrizione e l'alimentazione.
Infatti mai più di ora possiamo dire che siamo quello che mangiamo e avere una bocca sana è importante.La bocca va considerata solo una piccola parte del nostro organismo tanto che ciò che succede in bocca così come ciò che accade nel nostro organismo può condizionarsi a vicenda.
La correlazione tra le abitudini e stili di vita e la salute della bocca è nota storicamente. Ad esempio come lo scorbuto, ossia l’assenza di vitamina C tipico dei marinai, fosse correlato a problematiche parodontali.
Inoltre ad esempio è recente il fatto che essere in sovrappeso può portare a un aumento del rischio di avere infezioni alle gengive. Ciò vuol dire che una corretta alimentazione, nel senso di uno stile di vita alimentare corretto con quantitativi di vitamine corretti, sia fondamentale per la salute di denti e gengive.
La vitamina D ad esempio è molto importante e con un l’esame genetico valutiamo eventuali problemi in quest’ambito che possono condurre ad un maggior rischio di parodontite ed anche di osteoporosi.
Oltre a questo i livelli di calcio, oligoelementi, micronutrienti etc devono essere in livelli corretti se no possono portare ad incremento del rischio di sviluppare parodontite o rendere la guarigione più difficile e/o lenta.
Per questo motivo in Micrdodent abbiamo inserito la figura di una nutrizionista specializzata in parodontite, che andrà ad analizzare in maniera particolare l'alimentazione del paziente in terapia parodontale per andare a integrare dove c'è bisogno o migliorare lo stile alimentare, col fine di migliorare in maniera importante l'esito delle terapie, far sì che il rischio di recidiva sia molto più basso e che migliori nettamente anche il lo stile di vita generale!
I protocolli Microdent sono stati sviluppati in oltre 30 anni di pratica, migliaia di ore di studio e oltre 4300 pazienti trattati.
Una storia lunga ormai 30 anni, fatta di passione per il proprio lavoro, amore per la tecnologia e con una sola missione: debellare la parodontite nei nostri pazienti con le tecniche meno invasive ed efficaci, preservando i denti il più possibile e abbattendo la paura del dentista.
Microdent Dental SPA
Dott. Simone Stori – Dentista Bologna – Esperto Cura della parodontite Dr. Simone Stori Iscritto all'Ordine degli Odontoiatri di Bologna numero 1575 P.IVA 07217640726