Infezioni della bocca diagnosi e terapia
La bocca è un ambiente che ahimè è spesso soggetta a numerose e fastidiose infezioni che non vanno prese sottogamba perchè se trascurate possono portare ad esiti ancora più gravi e anche dal trattamento costoso! Volendo semplificare al massimo il concetto di infezioni, ossia di patologie ad origine batterica o virale, in bocca abbiamo due grandi categorie: le carie (infezioni ai denti) e le patologie gengivali come la piorrea (infezioni alle gengive e tessuti di supporto del dente).
Tralasciando la carie, che è un’infezione dovuta al batterio Steptococco Mutans che inizia a “sciogliere” il dente creando i caratteristici “buchi”, a andiamo a focalizzarci sulle infezioni delle bocca legate alle gengive.
In particolare la parodontite, nota anche come piorrea, è una delle più comuni infezioni batteriche! Ed è interessante chiarire subito che l’infezione non è data dai batteri in quanto tali, ma dalla risposta immunitaria che si scatena in risposta all’attacco batterico.
Il primo consiglio è di non partire immediatamente con antibiotici od altro…potranno avere un effetto palliativo ma non risolvono assolutamente il problema alla fonte!
E’ quindi in alcun casi necessario ed utile, ai fini di un’accurata diagnosi, individuare quali e soprattutto quanti batteri si annidano nelle tasche presenti in bocca.
Presso i centri Microdent si possono eseguire su richiesta esami microbiologici (dei batteri) e genetici (del sistema immunitario), entrambi rapidi, indolori ed economici.
Gli esami di laboratorio offriranno due risultati: uno indicherà la percentuale di batteri patogeni - cattivi - in rapporto alla totalità dei batteri presenti in bocca; il secondo, assegna il gruppo di appartenenza ai batteri patogeni, individuando quindi la categoria preponderante. Il test genetico ha la funzione nel calcolare la predisposizione personale.
Altro dato fondamentale per elaborare la diagnosi di parodontite è il sondaggio parodontale, una “mappatura” di tutta la bocca che permette di valutare e monitorare nel tempo la situazione.
La guarigione clinica, che si verifica solo se a monte è già avvenuta una guarigione da un punto di vista microbiologico, si manifesta con la chiusura delle tasche, la riduzione della mobilità e la scomparsa di sangue e pus. Ciò può essere verificato quindi ripetendo il sondaggio parodontale.
Ultimo dato, ma non per questo meno importante, è costituito dalle immagini radiologiche: l’ortopantomografia - meglio nota come panoramica- e una serie di sedici “ lastrine “ endorali, più precise rispetto alla prima che mette in evidenza anche le strutture extra orali.
Tutti i dati radiologici sono eseguiti con tecniche digitali, che permettono una maggiore precisione e una minore emissione di raggi x.
Una volta raccolti tutti questi dati, il parodontologo - dentista esperto nelle gengive - ha un quadro quanto mai completo e dettagliato della situazione, ed è dunque in grado di identificare il percorso terapeutico più personalizzato ed idoneo possibile.
La terapia parodontale cosiddetta “convenzionale” è prettamente chirurgica, che segue nella maggior parte dei casi la fase di preparazione iniziale a carattere non chirurgico.
Per preparazione iniziale, chiamata anche terapia causale, si intendono alcune manovre atte a preparare il paziente alla chirurgia e comprendono la motivazione igienica, l’ablazione del tartaro sopragengivale e successivamente una serie di pulizie approfondite sottogengivali chiamate levigature radicolari o curettage. Queste vengono eseguite, solitamente sotto anestesia locale, in 4 sedute da 1 ora distaccate di una settimana oppure in una sola seduta di durata maggiore.
Alla fine di questo processo si effettua un nuovo sondaggio parodontale e si programmano una o più chirurgie, che possono essere di diverso tipo ma tutte col fine di ridurre la profondità delle tasche.
"Tornare a sorridere naturalmente preservando i denti”
Successivamente si entra nel protocollo di mantenimento, che va seguito strettamente al fine di stabilizzare i risultati raggiunti ed è un punto fondamentale di OGNI terapie parodontale.
Esiste anche una terapia minimamente invasiva che si pone come obiettivo primario l’eliminazione dei batteri causa di parodontite e quindi il suo trattamento alla base.
E’ una terapia strettamente non chirurgica, basata sull’utilizzo del microscopio operatorio e del LASER ad alta potenza per garantire una completa eliminazione del tartaro e una profonda decontaminazione dai batteri presenti nelle tasche.
In pratica è la versione più evoluta della terapia non chirurgica convenzionale nella quale l’obiettivo di togliere tutto il tartaro sopra e sotto gengivale si raggiunge vedendo tutto più in grande grazie al microscopio e quindi permettendo una maggiore precisione e completezza. Il LASER, usato come supporto, aiuta a raggiungere una maggiore e profonda disinfezione delle tasche dai batteri.
E’ una terapia anche praticamente indolore, eseguita nella maggior parte dei casi senza anestesia, che ha una verifica oggettiva dei risultati con la ripetizione a due mesi dalla fine delle misure complete (sondaggio parodontale) e a volte degli esami microbiologici.
Infine grazie al programma di mantenimento che verrà messo a punto sarà possibile mantenere i risultati ottenuti ed evitare la comparsa di recidive.
Rimane poi utile proseguire il trattamento per la sensibilità a domicilio utilizzando la corretta tecnica di spazzolamento nonché spazzolini da denti con setole morbide e dentifrici specifici per la sensibilità, che vengono di soliti indicati dall’igienista di fiducia.
Se hai un’infezione in bocca e vuoi capire a cosa è dovuta e trovare una soluzione efficace, contattaci!
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